UNA GITA FUORI PORTA (4)

by Libero di Cambiare
0 Commenta

Non l’avrei detto, ma fare qualcosa di meramente pratico quando vieni dal mondo dei mestieri intellettuali, non è la cosa più scontata del mondo. Almeno, non per me. Ho sempre ammirato chi è abile con le mani, dall’idraulico allo scultore, e soprattutto ho sempre invidiato chi vanta una laurea ed è al contempo un asso a riparare macchine d’epoca, o smonta e rimonta con disinvoltura il motore della propria moto.

Per me quell’esperienza era davvero la novità; era davvero la prima volta che alla tastiera del computer avrei sostituito un altro tipo di strumento, per ottenere tutt’altro tipo di risultato. Quelle bottiglie da girare al contrario per effettuare la versata, sono state un modo per spezzare una routine che durava ormai da lunghi anni, ed al tempo stesso la chiave per entrare in un mondo completamente diverso.

Un mondo nuovo

Ogni lavoro è un mondo a sé, con un suo gergo, un suo atteggiamento, una cultura che si è formata nel tempo, un suo modo di stare nel mondo. Non si tratta solo di ruotare nel giusto modo le bottiglie. No, dentro quelle bottiglie c’è sempre dell’alcol, ma ognuna di esse contiene un liquore diverso, con un suo profumo, un suo aroma ed una sua storia, spesso piuttosto antica.

Senza dimenticare il colore. Il barman non è un venditore di auto, e di rado ha la possibilità di parlare dei prodotti che va a miscelare nei cocktail. L’esperienza sensoriale legata al bere ha un carattere di immediatezza, è istintiva. Quando ordino un cocktail, spesso desidero essere provocato da qualcosa di nuovo, intrigato da una serie di stimoli che vanno a colpire vista, olfatto, gusto. Il tutto nel giro di qualche minuto, anzi dei pochi secondi in cui i primi sorsi raggiungono la bocca.

E tutto ciò, senza considerare quello che dovrebbe essere il punto di arrivo del bere cocktail: il relazionare con gli altri, guardandosi direttamente negli occhi, parlandosi dal vivo e non attraverso la chat di uno smartphone.

https://pixabay.com/it/users/annca-1564471/
Quel “qualcosa” che hai dentro

Se dovessi dire in poche parole cosa mi hanno trasmesso Dana, Luca e Lacce, i docenti di Barman On Line, salterei tutta la parte tecnica. E’ certamente fondamentale, ma mi concentrerei su quello che non si vede: perchè è al di là delle bottiglie, è nascosto dentro di noi. E’ un modo di vedere il lavoro, un modo di esprimerlo, una modalità di interazione con il bisogno di socializzazione che contribuiamo a soddisfare, proprio mediante il contenuto di quelle bottiglie.

Chi sta dietro al banco di un bar, vende se stesso prima ancora del proprio locale e del proprio prodotto. Stabilisce un rapporto con il destinatario dell’esperienza sensoriale che sta creando; e non è detto che debba lavorare nel cocktail bar di tendenza del centro di una metropoli, nel suo piccolo può fare la stessa cosa anche in un locale ben più modesto e periferico.

Non sei un buon professionista, se non guardi chi hai di fronte, se non lo capisci. Certo non in tutte le situazioni lavorative puoi interagire come desideri con il cliente, ma basta anche solo qualche secondo, per dare il tuo valore aggiunto, che va al di là del mero contenuto della miscelazione che hai appena creato.

A volte è un sorriso, un ammiccamento. Per questo il giorno (spero lontano) in cui il barman sarà sostituito da un robot, avremo sì miscelazioni perfette, ma avremo perso un piccolo, ma importante, pezzo della nostra umanità.

Non sto attualmente lavorando in un bar, e non so ancora se questa sarà la mia strada. Ma l’esperienza dei corsi di bartending è stata fondamentale per analizzare l’idea di cambiare vita lavorativa. Perchè fino a quel momento, ero fossilizzato sull’idea di essere troppo vecchio per poter fare alcunché che non fosse ciò che già sapevo fare.

Invece quei giorni passati ad imparare qualcosa di “eretico”, mi hanno aperto la mente, mi hanno fato respirare un’aria nuova. Ma soprattutto mi hanno fatto capire che, almeno per come sono fatto io, il mettersi in condizioni di “disagio” per il fatto di essere su concetti completamente nuovi, aiuta moltissimo ad avere finalmente nuove energie, nuovi punti di vista, nuove progettualità.

E la capacità di fare progetti è stata una grande assente in gran parte della mia vita.

Foto iniziale di https://pixabay.com/it/users/SocialButterflyMMG-5413276/

Vai all’articolo precedente della serie

TI POTREBBERO INTERESSARE

Lascia un commento