Landing on Landini

by Libero di Cambiare
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Landini: il timeout che mi occorreva per osservare la mia vita

Chi vive, quando vive, non si vede.” E’ di Pirandello questa frase tanto cervellotica quanto geniale.
Ma se penso al processo di coaching ed ai suoi inizi, devo ammettere che non esiste frase che renda meglio il momento, il contesto, il modo in cui è iniziato il lavoro di Claudia Landini con me.

Accennavo in un post precedente al modo quasi casuale in cui la trovai sul web. Se dovessi raccontare una sensazione predominante in quel periodo della mia vita lavorativa, direi che era il senso di frustrazione, e di impotenza di fronte ad una situazione che pareva impossibile da cambiare.

L’ingresso di un coach nella tua quotidianità

Un coach non entra nella tua vita in modo drastico. Entra in punta di piedi, cercando di capire innanzitutto chi sei. E non ti promette cambi rapidi e miracolosi nella tua esistenza, del tipo “7 chili in 7 giorni”.

Un coach serio, per quella che è stata la mia esperienza, ti informa per prima cosa dei limiti della sua azione, in pratica ti dice quello che non può fare. In secondo luogo ti dice quale sarà il tuo ruolo (oltre che, naturalmente, il suo).

E questo è il punto cruciale, perchè il coach non lo chiami per fare due chiacchiere; ho contattato la coach Landini perchè volevo condividere con lei un processo di rinnovamento che avevo deciso di realizzare. O perlomeno, di valutare attentamente.

Per me questa operazione risultava difficoltosa da fare da solo, e dubbi non ne avevo in proposito, dato che provavo da anni a fare il punto della situazione. E per questo citavo il passaggio di una famosa novella di Pirandello.

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Una vita invadente

Mi rendevo conto che mentre corri in una quotidianità che ti chiede sempre di più, al lavoro e non solo, mentre sei bombardato di informazioni dal momento in cui apri gli occhi la mattina a quello in cui ti spegni di nuovo nel sonno, non riesci a guardarti, non riesci ad osservare la tua vita.

Ed osservare la tua vita è auspicabile, se non altro per vedere dove va; consigliabile, se hai la sensazione netta che qualcosa non vada; indispensabile, se ogni giorno in cui ti alzi diventa una salita troppo ripida da affrontare. Io ero in quest’ultima fase.

Claudia Landini è stata un elemento importantissimo in questo processo. Infatti durante le sessioni di coaching devi per forza chiudere il mondo fuori, e dedicarti a te stesso, parlando delle tue doti e dei tuoi difetti, dei tuoi fallimenti e dei progetti, per quanto improbabili possano sembrarti.

Fermarsi a riflettere

In pratica, il coach ti aiuta a premere il tasto “pausa”, ed a mettere a frutto il più possibile il tempo in cui il film della tua vita è “fermo” in attesa di analisi e considerazioni varie. Siamo talmente abituati a correre ed a finalizzare il nostro tempo a qualcosa di produttivo, che il fatto di fermarci ed “uscire” dalla scena per osservare noi stessi da lontano pare un lusso, se non addirittura una perdita di tempo.

Invece è fondamentale per capire se siamo fuori rotta e di quanto. Rotta che magari ci eravamo proprio dimenticati di tracciare, cosa che ci impedisce di capire dove siamo. Il confrontarmi nel tempo con la coach Landini mi ha aiutato ad evidenziare gli aspetti fondamentali del mio desiderio di cambiare, ed a calare il mio cambiamento in una dimensione concreta e realistica.

Fare il punto della situazione

Ci sono stati confronti verbali ma anche esercizi scritti per portare alla luce aspetti nascosti, e per questo più difficili dal leggere. I test aiutano il coach a fornire il suo feedback, che si traduce, tra l’altro, in importanti “compiti” da eseguire, e che possono essere di varia natura, ma sempre con l’intento di far compiere al cliente i passi per tradurre in realtà le proprie esigenze di cambiamento, qualunque significato si voglia attribuire a questo termine.

Inoltre è comprensibile che, pur avendo focalizzato da tempo l’idea di un cambiamento, se ne sia piuttosto spaventati; Claudia Landini è stata fondamentale anche sulla questione della paura del cambiamento, che risulta essere una compagna ahimè fedelissima, soprattutto nei momenti a ridosso delle decisioni. Ma il tema della paura è talmente vasto che meriterà futuri approfondimenti.

Foto iniziale di https://pixabay.com/it/users/geralt-9301/

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