Un coach per ricominciare a progettare
Pare un passaggio ovvio. Ma non è così. Perchè razionalmente lo sai benissimo quello che devi fare, e tutto sommato l’idea di coinvolgere un coach pare bizzarra.
Infatti, se io mi conosco, e se soprattutto conosco le ragioni della mia insoddisfazione, a cosa mi serve un coach ? In teoria basterebbe trovare un’alternativa, un’attività che ci interessi e che sia fattibile, ed il gioco è fatto. Basta con la frustrazione, che entri la felicità.
Un cambiamento un po’ complicato
Se per qualcuno funziona in modo così lineare, tanto meglio, ritengo doveroso provare un sano morso d’invidia. In genere, per quella che è la mia esperienza, il processo di cambiamento, specie se si manifesta in età matura, è complesso almeno per tre ragioni:
1. non sempre, e non da subito, sono ben chiari i motivi del disagio che ci pervade; spesso è difficile ammettere che sia il lavoro che svolgiamo, o alcuni aspetti di esso a metterci in crisi, e finiamo con il pensare che siamo in un periodo difficile, o che in qualche modo siamo noi la fonte del problema;
2. anche qualora fossero chiari i motivi del disagio, o palesatisi gli stessi nel tempo, non è affatto detto che si possegga un’alternativa, per il semplice fatto che non c’è ragione di coltivarne una “a priori”, prima che il problema si manifesti, o diventi nel tempo così serio da spingere ad analizzare l’idea di un cambiamento radicale;
3. se anche ipotizziamo di avere chiare le idee su quella che dovrebbe essere la nuova direzione da dare alla nostra vita lavorativa, la prospettiva stessa di voltare pagina, anziché esaltarci, può avere l’effetto paradossale di ingenerare una paura che rischia di paralizzare ogni iniziativa.
Ognuno di questi aspetti meriterebbe una trattazione a parte, e l’elenco del resto potrebbe essere ben più lungo, ma credo che i tre citati bastino a far comprendere che ricorrere ad una figura professionale, il coach appunto, che ci aiuti a fare il punto della situazione ed a verificare le reali motivazioni che supportano il desiderio di cambiare la propria professione, sia idea tutt’altro che campata per aria.
Infatti il coach è un professionista che ha lo scopo di aiutarci a focalizzare il più possibile una situazione di insoddisfazione, suscettibile pertanto di un potenziale cambiamento, e successivamente verificare se il desiderio di cambiamento sia davvero così forte da considerare l’idea di poter cambiare vita, ad esempio lavorativa.
L’azione del coach
Certo bisogna tenere presente il modo in cui un coach si muove, e per quella che è stata la mia esperienza con Claudia Landini, questi sono fra gli elementi più importanti da considerare:
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1. il coach non spinge mai al cambiamento: il suo compito non è quello di portarci dove lui (o lei) ritiene più opportuno, ma di esplicitare ciò che scaturisce dai colloqui che con lui si svolgono. Dal suo feedback nasceranno poi gli elementi che andranno valutati dall’interessato;
2. il coach non è uno psicoterapeuta: la sua attività porta ad esplicitare i problemi in modo pragmatico ed a cercare una soluzione concreta, per quanto il lato psicologico che ne è implicato sia fondamentale;
3. il coach ha sempre come scopo della sua attività il far compiere all’assistito azioni concrete che lo portino più vicino all’intento che lo stesso si propone.
Quest’ultimo aspetto, nel mio caso specifico, è stato cruciale: avevo una cronica incapacità di incanalare la mia energia verso gli scopi di mutamento, e per giunta la perniciosa tendenza a procrastinare le mie azioni. Claudia mi ha portato nel tempo a capire come rimediare a questi difetti, e ad impedire, in particolare, che blocchino ogni iniziativa.
Deve essere molto chiaro che vale il vecchio adagio: “se uno nasce quadrato non muore tondo” ; il coach non ha il potere magico di cambiare la nostra personalità, ma ci accompagna, con i nostri pregi e difetti, in un percorso virtuoso che ci consenta di raggiungere gli scopi che ci prefiggiamo.
Ne deriva che i nostri difetti rimangono comunque con noi, e saremo noi a doverci convivere senza che essi ci impediscano di progredire nella nostra esistenza. Terminata la sessione, parte il momento dell’azione, e l’energia deve essere tutta nostra.
Foto iniziale https://pixabay.com/it/users/TheDigitalArtist-202249/
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